Al Centre Saint Filippo Smaldone in Benin, 90 bambine e bambini sordi dai 4 ai 13 anni trovano accoglienza, istruzione e speranza. In questo luogo speciale, ogni giorno si costruisce un futuro diverso: fatto di alfabetizzazione, socializzazione e opportunità. Tuttavia, c’è un bisogno essenziale che precede ogni lezione e ogni attività: una corretta alimentazione.
Perché senza cibo adeguato non c’è apprendimento. Senza pasti equilibrati non c’è concentrazione, energia né crescita serena. Molti di questi piccoli arrivano al centro già provati dalla malnutrizione e dalla fragilità delle loro famiglie. Garantire loro un pasto completo non significa solo saziare la fame, ma offrire cura, salute e dignità.
Con il progetto “Nutriamo il silenzio, sosteniamo la vita”, la Missione Effatà si impegna a rendere quotidiano ciò che oggi è incerto: piatti pieni di nutrienti, frutta, verdura, cereali e proteine per accompagnare la crescita dei bambini. Un’alimentazione sana diventa la base su cui costruire apprendimento e futuro.
Ogni contributo si trasforma immediatamente in un gesto concreto: pochi euro possono diventare un pasto caldo, un litro di latte, un piatto di riso, un sorriso ritrovato. È un aiuto che non resta astratto, ma arriva direttamente sulla tavola dei bambini, restituendo loro forza ed energia per affrontare le giornate di scuola.
Sostenere questo progetto significa nutrire non solo il corpo, ma anche la speranza. Significa permettere a questi piccoli di vivere l’infanzia che meritano: fatta di gioco, studio e sogni possibili.
Con il tuo aiuto, il silenzio dei bambini sordi del Benin potrà riempirsi di vita, sorrisi e futuro. Perché ogni pasto donato è un passo verso la loro indipendenza e verso un mondo più giusto.
Con la tua donazione possiamo garantire:
3 pasti nutrienti al giorno – riso, legumi, verdure fresche e frutta, per coprire il fabbisogno calorico e vitaminico di ogni bambino;
Integrazioni proteiche (uova, latte, pesce) fondamentali per lo sviluppo;
Formazione igienico‑alimentare allo staff e alle famiglie, per moltiplicare l’impatto anche fuori dal centro.
